Bolentino alla tanuta

A cura di Massimiliano Lolli, pensionato con la passione per il mare.

 

La tanuta è un pesce appartenente alla nobile famiglia degli sparidi, la stessa del dentice, delle orate, dei pagelli e di altre splendide prede.È un pesce ermafrodita, cioè nasce femmina e raggiunta una certa taglia, mediamente intorno ai 700/800 grammi, cambia sesso, diventando un maschio.Ad occhio ci accorgiamo della differenza poiché da giovane ha colorazioni piuttosto chiare che si intensificano con l’aggiunta anche di sfumature tra il viola ed il blu con il cambio di sesso.

Il periodo di riproduzione coincide con la primavera, dove si radunano in grossi branchi, il cosiddetto Montone, dove è facile fare molte catture, occorre però fare molta attenzione al rilascio di quelle più piccole cioè quelle piene di nuova.Il loro habitat preferito è costituito da dislivelli rocciosi, magari con della posidonia, a profondità comprese tra i 30 ed i 70 metri, esemplari di taglia possiamo trovarli su scogli isolati anche in prossimità di fondali di 90/100 metri.
La tecnica più idonea per insidiare la tanuta e il bolentino con barca ancorata.Useremo un pasturatore a sgancio rapido riempito con sardine sminuzzate che sganceremo a circa cinque metri dal fondo per tenere il branco sotto l’imbarcazione.Pescheremo possibilmente con due canne, vedremo in seguito il perché.Le canne saranno piuttosto lunghe, diciamo almeno 4m ed il mulinello sarà caricato con un multifibre del diametro 0.15mm-0.17mm al termine del quale collegheremo uno spezzone di Nylon dello 0.40mm lungo circa 6/10m che fungerà da ammortizzatore; a questo inseriremo una girella con moschettone dove verrà collegato il terminale.Quest’ultimo sulla prima canna sarà costituito da uno spezzone di Fluorocarbon dello zero 0.35mm lungo 2/5mt dove collegheremo due braccioli uno in prossimità del piombo e l’altro più in alto, a circa 150cm.I braccioli, sempre montati su girella, per evitare ingarbugliamenti, saranno lunghi 60/80cm, da accorciare in condizioni di mare mosso o di forte corrente.Questo tipo di lenza ci consentirà di insidiare sia le tanute che solitamente pascolano staccate dal fondo, sia pesci che vivono più a contatto con il fondale come scorfani, pagelli e pagri.La seconda canna avrà anche essa il piombo terminale, ma i braccioli saranno disposti tutti lontano dal piombo, in questo caso utilizzeremo un terminale anche di 4m ed braccioli lunghi 50 cm potranno essere anche tre.

A volte la tanuta staziona anche a 5m o più dal fondale, quindi anche grazie all’aiuto dell’ecoscandaglio cercheremo di capire a quale livello d’acqua stazionano e lì andremo a posizionare le nostre lenze; all’occorrenza potremo anche ricorrere ad una prolunga, cioè collegare al moschettone del piombo uno spezzone di filo di 1m o più e collegare il piombo alla fine di esso.Il piombo avrà un peso adeguato alla profondità e alla corrente, diciamo che mediamente sarà tra 80 e 150gr.
Gli ami da montare saranno a gambo medio e a filo piuttosto spesso, la tanuta infatti ha un apparato boccale piccolo ma robusto.Personalmente mi trovo molto bene con la serie 10 Gamakatsu del numero 2/4, ma altri simili andranno benissimo.La tanuta è un pesce molto vorace e le esche da utilizzare sono molte, il segreto è fare fluttuare il più naturalmente possibile il terminale, quindi su terminali dello 0.25/0.28mm in Fluorocarbon innescheremo filetti di sarda, polpa di gambero o meglio ancora strisce di seppia o calamaro.

 

Avendo più esche a disposizione possiamo fare anche inneschi misti, per poi innescare l’esca che più rende.Sceglieremo canne ad azione di punta però con vetta molto sensibile, infatti la tanuta ha una mangiata molto delicata.Una volta allamata inizierà il divertimento, una tanuta da 500gr è già avversario impegnativo e ricordiamoci sempre di rilasciare gli esemplari più piccoli, soprattutto nel periodo di frega, mentre gli esemplari più belli faranno bella figura a tavola, avendo delle carni molto gustose. Cerchiamo di pulire subito gli esemplari che tratterremo poiché le interiora tendono a rovinarsi molto presto, al limite portiamo sempre molto ghiaccio per una perfetta conservazione.

Buon mare a tutti da Massimiliano.

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